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Tortona, mattino di martedì, 14 aprile 1925
Onor.le Sig.r Senatore [Schiaparelli]
Ricevo sua gradita lettera. Pur con dispiacere non posso, come speravo, venire
a Torino. La prego quindi mandarmi per espresso qui il passaporto di don Gemelli,
e insieme la pregherei di mandare le richieste di viaggio da Tortona a Roma e da Roma
a Brindisi. Però poiché - come ella scrisse -il Cenci Francesco da Sant’Oreste al Soratte
(prov. e distretto mil. di Roma), quello di anni 29, mancava di congedo, veda che già
ho mandato il don Gemelli e lo stesso Francesco Cenci avanti, a Roma, da jeri,
con ogni dato, perché potessero più sollecitamente da quel distretto militare ottenere
il congedo, e farsi il passaporto. Quindi la Sig.ria vostra voglia mandare solo per due
la richiesta di viaggio per Roma, non per quattro.
Di più la informo che jeri mi giunse da Gerusalemme un telegramma, a firma
D. Adaglio. Egli chiede sia sostituito il Rotta Pasquale con altro più giovane lavoratore.
Io avevo scritto che mandavo il Rotta perché facesse loro cucina, come fece sempre
nei 30 anni che è con me. Si ammalò fra Giuseppe, si ammalò Adaglio, forse anche perché
mangiano roba né cotta né cruda. Penso sia il Patriarca che preferisce un lavoratore.
Sarà quindi bene che le richieste dei due viaggi di qui a Roma (per due) e da Roma
a Brindisi (per quattro) me le rilasci in bianco, perché vedrò di sostituire al Rotta Pasquale
il giovane Panelli Pio, di anni 20, ottimo lavoratore, che avrei fatto partire col 2do gruppo,
ma che non avevo intenzione fosse pel Rafat..
Io non so come faranno poi senza uno che faccia loro un po di cucina, poiché quello
che hanno deve ritornare, ché gli è morto il padre, e poi, ottimo di condotta, ma non è
il più adatto a preparare un po di cibo da cristiani.
Il Panelli Pio, che tento di sostituire al Rotta Pasquale, ha già i documenti e fotografie
a Roma, come pure l’atto di sottomissione, cosicché spero possa subito avere il passaporto.
Di don Gatti non ho notizie; questo nostro Vescovo mi disse di aver ricevuto da lui
una cartolina da Gerusalemme. Io sarò a Roma venerdì.
Dunque V. Signoria parte per Rodi. Le auguro buon viaggio sia per Rodi che pel
ritorno. Come ella mi ha accennato, tengo pronto il personale per la metà di maggio. Manderò a Rodi un ottimo sacerdote che farà bene anche per l’agricoltura,
e sotto ogni riguardo. È un nostro piemontese, verso la Liguria, della Val Borbera;
si chiama don Camillo Bruno; ha una trentina d’anni, ed ora è addetto
alla Colonia Agricola di Monte Mario.
Le prego da Dio ogni conforto, e che tutte le benedizioni del Signore siano
sui suoi passi.
Con ossequio, suo dev.mo servitore in G. Cr. e Maria SS.
Sac. Luigi Orione.
dei Figli della Div. Provv.
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