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+ Anime e Anime!
Tortona, il 12 luglio 1925
Onor.le Signor Senatore [Schiaparelli]
Grazia e pace da Gesù Cristo Signor nostro!
Sono giunto oggi da Venezia, e proprio oggi ricevo da Roma il telegramma
che le accludo, e che avevo affrettato con lettere e coi desideri più ardenti. Deo gratias!
Domani dovrò andare a Genova e poi a Savona, ma martedì sarò a Roma, a salutare
i partenti. Già oggi stesso scrivo che fissino, senz’altro, l’imbarco sul primo piroscafo
che va per Rodi, da giovedì in avanti.
E così anche questa laboriosa spedizione sarà fatta in Domino. E passo ad altro.
Penso alla cucina e alla guardaroba del nuovo Istituto, e sarei a pregarla perché
e guardaroba e cucina (e poi, possibilmente, anche l’infermeria) fossero subito affidate
alle suore, come eravamo rimasti.
Si tratta d’un Istituto di nuova formazione, e molto dipende dal mettersi bene
fin da principio. I quattro partenti già troveranno lavoro fin che vogliono nel rimettere
i terreni e nella assistenza e istruzione degli orfani. Già non se ne intenderebbero,
ma poi non sarebbe il caso di sottrar braccia al lavoro della terra per la cucina.
Don Gatti mi scrive che i Cavalieri di Malta, andati a Rodi per le feste,
gli hanno detto che gli orfani saranno non 47, ma dieci in più, ché anche da P. Cirillo
ne prenderanno 10, già pronti a Salonicco. Ora non mi parrebbe possibile mettersi bene
col nuovo Istituto fin da principio né poi accettare orfani, bisognosi forse di tutto,
se già non ci fossero le suore per la biancheria etc.
Perdoni, Signor Senatore, la libertà, e mi voglia ugualmente bene nel Signore.
Con il più devoto ossequio, e pregandole da Dio ogni celeste conforto,
le sono umile servitore in G. Cristo e nella Madonna.
Sac. Orione
dei figli della Div. Provv.za
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