V116T080 V116P085
Tortona li 5 giugno 1917
Caro Signor Avvocato [Buscaglia]
Don Sterpi mi fa vedere la sua gradita lettera.
Ci ho pensato e pregato su. Senta: se io non ho diritto a quella roba, io non la posso
vendere, fosse pure per un soldo. Se invece, come non ne ho mai dubitato, quella roba deve
venire a me, non patteggio, fosse pure per un milione, con chi me la contesta.
Egli si ritiri, e riconosca così il mio diritto. Poi tratterò con lui o col suo avvocato,
tenendo presente, da sacerdote, tutti quegli argomenti che possono facilitare a lui l’acquisto.
Mi pare che altra linea migliore e più retta non possa né debba tenere.
Gradisca gentilissimo Sig. avvocato, tutta la espressione della mia antica e devota stima
Con ossequio, suo in Xsto
Sac. Orione
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