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+ Anime e Anime!
Mar de Hespanha, il XIII / X / [MCM]XXI
Eccellenza Rev.ma.
Sento doveroso ringraziare tosto vostra Eccell. Rev.ma della sua paterna benevolenza,
e le umilio ogni devoto ossequio.
Viaggiando per Rio e poi qui, ho riflettuto su quanto V. Eccellenza si degnava
propormi per S. Paolo, ed oggi, festa di S. Edoardo, ho particolarmente pregato nella Messa,
onde Iddio volesse assistermi a fare la sua volontà.
Eccellenza Rev.ma, io mi metto ai suoi piedi, e mi metto nelle sue mani come un
bambino. Accetto fin d’ora, in massima, di fare quanto V. Eccellenza mi ha proposto,
solo la prego di degnarsi condurmi.
Ho detto in massima, unicamente perché vedo sarà necessario che io senta nei
particolari vostra Eccellenza circa il personale che occorrerà e il tempo. Né occorre che
V. Eccell. Rev.ma si disturbi a farmelo conoscere per lettera, poiché dovrò presto tornare
a S. Paolo, e allora sarò anche da vostra Eccellenza. Le difficoltà materiali sia della casa
che di altro, non mi spaventerebbero, ma sì mi spaventa la mia grande miseria.
Confido tuttavia in n. Signore e nell’appoggio paterno di V. Eccellenza Rev.ma.
Ciò che mi è caro assicurarla è che manderò, col divino ajuto, sacerdoti sicuri e di
buon spirito e, mi pare, adatti, solo avrei bisogno di un po’ di respiro.
Se si viene, pregherei anche V. Eccellenza di permettere che, in un tempo più o meno
lontano, quando piacesse alla Divina Provvidenza che trovassi dei benefattori, qualche mio
sacerdote potesse pure occuparsi dei poveri orfani e fanciulli abbandonati, più esposti al
pervertimento. Amerei fossero raccolti e salvati sotto gli auspici di San Giuseppe, e che
venissero cresciuti ad onesto vivere cristiano e civile, avviati alle arti e mestieri e a
guadagnarsi così un pane onorato.
L’operajo, ora tanto insidiato, si formerebbe in tal modo cristiano, e tale resterebbe
da uomo e da padre di famiglia; e le masse popolari non abbandonerebbero più la Chiesa,
ma sarebbero nelle mani della Chiesa una grande forza per il bene della società.
Anche quelli che si dicono semplicemente onesti sentono il bisogno di impedire che
le nuove generazioni operaje, e specialmente l’orfanità, diventino nelle mani dei tristi
strumento di disordine e di sconvolgimenti.
Per questo ad es. in Venezia, uomini non di parte cattolica, hanno sentito di dover
affidare tutti gli orfanati di Venezia nelle nostre mani, da laici che erano; e quelle nostre
scuole Professionali in pochi anni si affermarono così, che furono dichiarate scuole modello,
tanto che il Governo, volendo crearne a Trento e a Trieste, mandò e volle che fossero
modellate su le nostre.
E poiché il giovane è sempre di chi lo illumina e lo ama, così quando vede che, insieme
con la religione, gli si da anche un’arte remunerativa, egli resta attaccato alla Chiesa.
Tanto più poi quand’egli è un orfano o derelitto, che si è visto tolto dalla strada.
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Nell’Ufficiatura di S. Edoardo leggevo oggi: «Ob profusam caritatem orphanorum
et egenorum pater dicebatur».
Penso che così si dirà di vostra Eccellenza Rev.ma se, insieme con codesta opera
monumentale di culto, qual’è la nuova chiesa Metropolitana, che tanto onora la pietà
di vostra Eccellenza, sorgerà in S. Paolo, benedetta e voluta da vostra Eccellenza Rev.ma,
e sotto lo sguardo di San Giuseppe una grande opera di carità per i più abbandonati figli
del popolo.
Essa, unitamente alla Casa della Divina Provvidenza per le povere fanciulle, sarà
l’opera del cuore di vostra Eccellenza per l’avvenire cristiano degli operai di S. Paolo.
Perdoni vostra Eccellenza Rev.ma questa mia libertà, che le dice la grande fiducia,
la grande venerazione che ho in lei, e si degni gradire i voti che in questo giorno formulo
a Dio per la sua conservazione.
Oso raccomandarmi alle sue orazioni, e, implorando la sua benedizione, mi onoro
di essere col più profondo ossequio e filiale devozione di vostra Eccell. Rev.ma umil.mo
servitore in Gesù Cristo e Maria SS.
Sac. Luigi Orione
dei figli della Div. Provv.za
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