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          Roma, li 15 aprile 1929


 Eccellenza Rev.ma,


 Ricevo qui la venerata lettera di vostra Eccellenza del 10 aprile.

 Dall’Avv.to Arcuri ho ricevuto notizia telegrafica sull’esito dell’affare Gil, ma niente

più, cioè nessun altro scritto; che anzi aspettavo. lo aspettavo però.

 A lui risposi subito telegraficamente subito, dicendogli che ringraziavo e mi riserbavo

di compiere il mio dovere. Ma, ripeto

 Attendevo poi qualche notizia meno laconica.

 Pregherei v. Eccellenza di volermi dire nella sua saggezza quanto potrei ancora

corrispondergli.

 A Reggio ella mi disse di dargli L. 500, e glie ne diedi 600.

 Ora veda preg sarei gratissimo a v. Eccellenza di se potesse sentirlo, anche in modo

indiretto, per regolarmi.

 Quanto ad interessare qualche Avvocato sicuro e di fama, lo farò, ma avrei bisogno

di avere-se fosse p mi disse si rispose che occorrerebbe avere intanto produrre i tagliandi

di quei giornali che, specie in un primo tempo, diedero il crimine come sicuramente

compiuto dal D. Gil; e un Parroco di Castrovillari, che non è l’Arciprete, mi scriveva allora,

segnalandomi un giornale di codeste parti, e si diceva disposto ad informarmi che più

dovrebbe avere diffamato.