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 +       Anime e Anime!

        Buenos Aires, 29 febbrajo 1936


 Caro Sig.r Generale e sua nobile Signora, tutti e due della Divina Provvidenza.


 La grazia di Dio e la sua pace siano sempre con noi!

 Ho ricevuto la graditissima loro lettera, con qualche ritardo, poiché ero, fino a pochi

dì fa, a Mar del Plata. Li ringrazio dal profondo del cuore di tanta bontà verso questo

povero sacerdote: li assicuro che io non discendo mai dall’altare senza aver pregato per

loro: li ricordo continuamente e con la più sentita riconoscenza. Dio li benedica!

 Ora vengo a ringraziarli del suggerimento che mi hanno dato, e a dir loro che io

ho obbedito subito con la prontezza di un novizio: ho obbedito da buon soldato di Cristo

al mio caro Generale Beaud. Oggi stesso, e col medesimo avion con cui parte questa mia,

partono, diretti a Don Sterpi, e raccomandati.

Due dischi fonografici, fatti jeri e ben riusciti, benché io fossi un po’ stanco, e quindi

anche la mia voce non fosse nelle migliori condizioni.

 Tuttavia qualche cosa del mio spirito ho sentito che in quelle parole ce la troverete:

ringrazio benefattori e amici, e parlo della carità: sono parole buttate giù l’altra notte,

dalle 11½ all’1ª½; alle due ero già sulla mia branda, da buon soldato, e quando suonarono

andavo ancora ripetendo tra di me qualche cosa che avevo scritto un po’ prima.

 Se avessi avuto più tempo, avrei potuto mandare una cosa più completa; ma chi deve

toccare i cuori è il Signore, e benefattori e amici, si accontenteranno, anche, e non

foss’altro, data la novità della cosa.

 Credo che la loro sia stata una ispirazione di Dio, e, se i dischi giungeranno bene,

potrò, anche per altre circostanze, servirmi del fonografo.

La parlata è fatta in modo è fatta in modo da potersi ripetere anche fuori Genova,

come vedranno, poiché mi dissero che si potrà udire bene anche per quasi duemila volte:

tutto sta di saper conservar bene i dischi. I dischi sono due, e da una parte e dall’altra,

poiché non stava tutto in un disco solo. Non facendo più a tempo a mandarli per piroscafo,

li mandai por avion. Ecco, così per San Giuseppe mi sentiranno parlare, dopo la consueta

conferenza. E Deo gratias! Perdonino se non posso ora scrivere di più.

 Caro Sig.r Generale, dica alla sua signora che da ieri ho messo una buona pia

vecchierella del Piccolo Cottolengo Argentino che ogni mattina fa la S. Comunione al suo

posto e per lei.

 I lavori di Roma, finalmente, si riprendono: le opere di Dio hanno sempre le loro

tribolazioni e ostacoli, ma avanti con fede e coraggio!

 Io affretto con la preghiera il giorno che loro saranno in una Casa della Div. Provv.za,

e la Signora potrà sempre ricevere Gesù.

 Benedico lei, carissimo Sig.r Generale, benedico alla sua Signora: Gesù e Maria

siano sempre con loro e li benedicano della più consolante benedizione.

 Suo aff.mo in Xsto


      Don Orione

      della Div. Provv.