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+        [Tortona] 6 dicembre 1933


Caro don Cricenti,


La grazia di n. Signore e la sua pace siano sempre con noi!

Sono ben contento che tu vada ad unire in matrimonio tuo fratello, però vorrai

comprendere che non è nelle solennità del Natale che tu puoi lasciare codesti tuoi doveri.

Fa dunque presente ai tuoi la difficoltà, e fallo subito, perché, se veramente desiderano

averti, scelgano giorni nei quali tu possa assentarti, senza aggravare di più il lavoro dei tuoi

confratelli. Poi dirai al Parroco che, rimossa quella difficoltà, tu puoi andare, avendone

il permesso.

Sposato il fratello, tu ritirati, come deve fare un buon Religioso, e dà a tutti grande

esempio di ritiratezza e di serietà sacerdotale; va, sposa chi devi sposare, e parti: così si è

sempre fatto dai veri Figli della Divina Provvidenza, e così fai tu.

Quando sono stato a Roma, don Risi nulla mi ha detto contro di te; io piuttosto ho

fatto una rimostranza con lui, (e avrei dovuto farla anche a te), perché ti lasciò andare a

dar l’esame di confessione evidentemente non ancora preparato; e la brutta figura l’hai fatta

tu, ma l’ha fatta anche la Congregazione. E questo, certo, mi ha dispiaciuto.

Caro mio figliuolo, ascolta la voce di un padre: parla meno, prega e studia di più:

fidati meno di te, sta umile, sottomesso, cerca di essere un vero e santo Religioso:

non giudicare gli altri, ma giudica bene te stesso, e vivi in carità con tutti.

Ti conforto e benedico con tutto il mio cuore, e prego Cristo Gesù e la santa

Madonna di assisterti e benedirti sempre.

Prega per me, caro D. Cricenti, e credimi aff.mo tuo


        Sac. Luigi Orione d. D. P.