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Tortona, il 21 genn. 1930
Rev.mo e caro P. Abate,
La grazia di n. Signore sia sempre con noi!
Il ch.co Genito mi dice che egli desidera subito studiare per giungere presto agli
Ordini Sacri. Noi questo non si può, poiché prima deve fare sei mesi di probandato,
e poi l’anno di noviziato, durante il qual tempo deve attendere a purificare la sua vita
e al rinnegamento di sé; poi, nel noviziato, alla formazione religiosa, in modo precipuo,
nello studio di Gesù Cristo crocifisso; lo studio anche della teologia non può concedersi
più di un’ora al giorno, e solamente per la Dogmatica.
Quanto agli Ordini, facendosi di questa Piccola Opera, non potrebbe mai ricevere
il Suddiaconato, (diportandosi sempre da buon Religioso), se non dopo tre anni che ha
emesso i primi voti, cioè quando abbia i voti non più annuali, ma perpetui; quindi il
Suddiaconato, quando tutto vada bene, non sarebbe mai prima che di qui a quattro anni
e mezzo.
Questo figliuolo, più che vocazione alla Congregazione vostra o nostra, ha la
vocazione di far presto ad arrivare alle ordinazioni, il che è un po’ il debole dei meridionali.
Ha anche buoni sentimenti, ma ondeggia nel dubbio se essere Religioso o prete
secolare o secolare addirittura.
I suoi nulla sanno della sua situazione, e non è bene; mi pare conveniente che egli
cominci a parlare chiaro con i suoi, e poi, secondo me, meglio che sia un buon cristiano.
Che se vuole provare ancora ad entrare in qualche Seminario, (già è stato in quello
di Benevento), penso che qualche Vescovo dell’Italia meridionale facilmente lo proverebbe
e, forse, gli potrò spianare la via.
Ma, ripeto, piuttosto che dubius in vocatione, (sia per Religioso che per prete
secolare), meglio un buon cattolico.
Perdoni, caro P. Abate, e voglia ricordarmi ......
Suo umile servo in G. Cr. e [nella Vergine SS.]
[D. Luigi Orione-d. D. Pr.]