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+ [Tortona] 30 maggio 1931
Caro Dottore e amico, [Riccardo Moretti]
Grazia e pace da n. Signore.
Ricevo suo gradito espresso, e, qua giunto, trovai pure il telegramma.
Ho giovani malati di tifo e anche una dozzina di Suore tra cui la Superiora Gen.le
e una che dovrebbe partire pel Sud-America il 6 giugno insieme con altre sette, che già
ho trasferite a Genova perché temevo ammalassero anche loro, mentre già è fissata
la partenza.
Data questa epidemia non m’è possibile, per ora, fissare la data, ma non sarà che
dopo l’8 giugno, prima prevedo mi sarebbe difficile, penserei di giungere a Roma l’8.
Quest’anno la bontà del Signore mi prova con molti dolori: stanotte mi è morto
un chierico di oltre vent’anni, non a Tortona, ma nella Casa di salute che teniamo a venti
chilometri di qui a S. Sebastiano Curone, in collina.
Lo avevo preso qualche anno fa già malato, anzi lo avevano dimesso da un Istituto
dove era entrato, perché malato.
Fece una morte da santo; pregherà per noi!
Penso con dolore che non sarà l’ultimo di quest’anno: sia fatta la volontà di Dio!
Ogni ossequio a lei, alla sua mamma alla Sig.ra Maria e la santa benedizione a tutti,
larghissima. Pregate per me!
Suo dev.mo e aff.mo in G. Cr.
Sac. Luigi Orione
della Div. Provv.
P. S. - Scriverò, fissando il giorno d’arrivo. Sarò lietissimo di poter riverire sua Emin.za
Rev.ma il Sig.r Cardinale Lavitrano, che Iddio conservi!
Nuovamente, caro mio dottore e fratello in Xsto!
Altro poscritto: in questi giorni scrivo al Comm.r Augella; dovevamo incontrarci
a Milano, ma fui trattenuto a San Remo.