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Santuario della Madonna dei Fiori
Bra 23/7/1934
Figliuoli carissimi in Cristo,
Tutti gli anni i novizi, prima di terminare il loro anno e di incominciare i santi esercizi, vengono in questo santuario a salutare la Madonna, a prendere da Lei luce, consiglio, conforto.
Quante volte miei cari figlioli, S. Giuseppe Cottolengo venne in questo santuario! Qui egli ancora bambino era condotto dalla sua mamma; la buona Benedetta a pregare, dalla sua mamma che l’aveva consacrato al Signore prima ancora di nascere. Mons. Gastaldi, in quella mirabile vita di S. G. Cottolengo, narra come egli ai piedi della Madonna cominciò la sua santificazione, ai piedi di questa Madonna già sacerdote sentì forte il desiderio di apostolato, quell’apostolato che poi continuerà a Torino fondando ospedali ed accogliendo poveri.
Qui, dunque, vengono ogni anno i novizi, e quest’anno ho avuto io la grazia di celebrarvi la messa, a me è toccata questa gioia prima di partire e di visitare in un luogo più lontano, nell’Uruguay, un altro santuario dedicato alla Madonna dei Fiori nelle plaghe dells Floresta.
A me stamane la gioia di mettermi sotto il manto della Madonna, a voi la consolazione di pregarla, di prender luce, conforto, e secondo l’esempio del Cottolengo prender motivo di aumentare in noi la devozione alla Madonna.
Egli ne fu tanto devoto! anche noi, suoi parenti dobbiamo seguirne l’esempio. Di lui noi eravamo già parenti in ispirito - la nostra più intima parentela fu stretta nel giorno della canonizzazione, quando mi trovai in mezzo ai parenti del Cottolengo e di D. Bosco.
A tortona entrando avrete veduto i due busti del Cottolengo e di D. Bosco. Questo vi dica, cari figlioli, quale è lo spirito che la congregazione deve avere: abbracciare i più poveri, gli ammalati, come li abbracciava il Cottolengo, educare i fanciulli poveri come li educava D. Bosco.
Questo è lo spirito della Congregazione, ed è per me quasi una spina e temo tanto per quei sacerdoti dedicati in alcuni istituti all’educazione non di poveri, ma di ricchi.
Il nostro scopo è di intensificare l’amore a Cristo e al suo vicario, - esercitare sui più poveri ed abbandonati le opere di misericordia spirituali o corporali.
Se qualche cosa mancava alla parentela nostra col Cottolengo e con D. Bosco,questa venne attuata nel giorno delle loro canonizzazioni, quando ebbi la consolazione di sedermi tra i loro parenti che parlavano il piemontese e vivevano in questi paesi. Noi siamo i parenti del Cottolengo e di D. Bosco!
Cerchiamo dunque
di avvicinarci a loro nello spirito - avvicinarci al Cottolengo con
lo spirito di fede... ma di quella.... per cui il Signore benedice la
Piccola Casa della Divina Provvidenza - avvicinarci a D. Bosco con
grande spirito di sacrificio, di attaccamento alla santa Chiesa, al
Papa, ai Vescoviche il Signore: “est
posuit regere Ecclesiam”. -
Chiediamo al Cottolengo grande devozione alla Madonna.
Ehli tutto fece incominciare dalla Madonna e tutto a lei rivolgere.
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Ornò la sua piccola casa di tanti santuari della Madonna, li decorò con titoli, pose i cantori di Maria: gli uccelli - e quando gli fu regalata la statua della Madonna, volle fare una processione solenne; ordinò infine al Capasso di seppellirlo ai piedi della Madonna. -
Andò a morire a Chieri, lontano da chi amava, ma volle esser sepolto ai piedi della Madonna: ivi vivvo, - ivi pure morto.
Se glò isi dovesse dare un titolo, dopo il titolo di santo, bisognerebbe chiamarlo il santo della Madonna.
Oh! Impariamo da lui e da Don Bosco ad amare e venerare la santa Madonna!
Ho assistito alla canonizzazione del Cottolengo: cosa mirabile, stupenda, che strappava le lagrime: sfilava in S. Pietro la processione con gli stendardi del santo, e tutti cantavano; cantavano Maria.
Cantavano Maria ed i fedeli ed i pellegrini - italiani e stranieri cantavano il Magnificat, l’Ave Maris Stella - tutti cantavano Maria.
Cosa bella! Mi faceva piangere.
Inginocchiatevi anche voi, pregate, invocate questa mattina la Santa Madonna!
Preghiamola che ci sostenga in questi momenti difficili, che ci assista affinché siamo quali la Provvidenza ci vuole.
Raccomandatevi alla Vergine, sia essa la luce dei vostri passi, il balsamo per ogni pena, lo scudo per ogni battaglia, - raccomandatevi ad essa, invocatela tenedo per certo che essa ed essa solo è la nostra celesete fondatrice.
Senti come dice Don Orione: che la Madonna è essa ed essa solo la fondatrice della congregazione.