V117T139 V117P101
Buenos Aires, Carlos Pellegrini 1441
Pequeno Cottolengo Argentino
Pasqua del 1936
+ Anime- e Anime!
Ai Religiosi e Religiose della Piccola Opera:
agli Amici, ai benefattori e benefattrici:
ai cari Ex Alunni e Alunni nostri:
a tutti i nostri poveri: agli orfanelli, ai sani e ai malati, ai giovani e ai vecchi, che vivono nelle Case della Congregazione sotto le ali della Divina Provvidenza.
Carissimi nel Signore,
Pax vobis! La pace sia con Voi!
Vengo a farvi gli auguri di buona Pasqua: portino essi a tutti ed a ciascuno di voi
le gioie e i gaudii della Resurrezione.
Il Cristo, "nostra Pasqua" è stato immolato: 1'Agnello di Dio, che toglie i peccati del mondo, è morto, e, morendo, ha distrutto la morte.
Ma Egli è risurrezione e vita. Oggi è risorto glorioso e, risorgendo, rinnovò la vita.
Siamo a Pasqua! La Pasqua segna il passaggio, -Pasqua, in ebraico, è passaggio -dell'uomo decaduto, dallo stato di schiavitù del peccato e di morte, alla libertà dei figli di Dio e al possesso di tutta una vita nuova di grazia.
La Pasqua cristiana è la nostra riabilitaziotie dinanzi al Cielo, è la irisurrezione morale e spirituale della umanità. È Pasqua: osanniamo al Risorto: Alleluya! Alleluya!
È questo il giorno che ha fatto il Signore: esultiamo e rallegriamoci in esso, con gli azzimi della purezza e della verità.
Alleluya! Lodiamo e glorifichiamo il Dio nostro, ché la Resurrezione è la vittoria di Cristo sulle tenebre, è il Re Vittorioso, che esce dal sepolcro, dopo aver debellata la morte, e ascende a riaprirci le porte del cielo.
Già il Diacono, dalla bianca dalmatica, ha annunciato ai credenti la ineffabile letizia.
La Pasqua è "La Festa delle feste", la "Solennità delle solennità", poiché la Resurrezione del Signore è il miracolo per eccellenza, è il suggello della nostra fede nella divinità di Cristo.
Siamo a Pasqua! o Carissinii: - Alleluya! Alleluya!
Pace a Voi, e pace a tutti! E’ l’ora delle gioie soavi e sante, l’ora della più spirituale consolazione: Cristo è risorto: Alleluya!
È Pasqua! Apriamo gli occhi alla nuova luce, liberiamoci da ogni deboleza e male
morale solleviamoci, o miei Cari dalle ansiose sollecitudini di questa misera vita ai gaudi
della vita beata: in alto i cuori, o Fratelli, in alto, in alto!
Cristo e’ risorto! Oh! risorga Cristo anche in noi, se mai fossimo venuti meno lungo la via:
viva in noi con la sua grazia, e noi viviamo in Lui e di Lui, ché fuori di Lui non c'è vita né consolazione che valga. Vivere Cristo e far vivere tutto il mondo di Cristo!
E che la vittoria del Signore sia anche la nostra vittoria, e la morte, anche per noi,
sia un passaggio a vita novella, e abbia a renderci un dì radioso questo corpo, che la tomba
non riceverà che in deposito.
V117P102
Cristo e’ risorto! ma è ancora in mezzo di noi, è sempre con noi per Asciugare ogni
lagrima e trasformare tutti i dolori in amore.
Leviamo lo sguardo della fede, o Fratelli: ecco Cristo che viene, vivo coi vivi,
a darci vita colla sua vita, nell' effusione copiosa della redenzione.
Egli procede raggiante,, avvolto nel gran manto della misericordia, e si avanza
amabile e Possente "con segno di vittoria incoronato".
Si avanza al grido angoscioso dei popoli: Cristo viene portando sul suo cuore a Chiesa, e nella sua mano le lagrime e il sangue dei poveri: la causa degli afflitti, degli umili, degli oppressi, delle vedove, degli orfani, dei rejetti.
E dietro a Cristo si aprono nuovi cieli: è come l’aurora del trionfo di Dio! Sono genti
nuove, nuove conquiste, è tutto un trionfo non più visto di grande, di universale carità, poichè 1'ultimo a vincere i Lui, Cristo, e Cristo vince nella carità e nella misericordia.
Chè 1'avvenire appartiene a Lui, a Cristo, Re invincibile: Verbo divino che rigenera: di ogni grandezza morale: Vita e sorgente viva di amore, di progresso, di libertà e di pace.
Cristo è risorto: - Exultet! Osanniamo a Cristo: sciogliamo ancor noi il magnifico inno, 1'inno trionfale della Resurrezione, cantato dal grande Agostino, Exultet! - Esulti ormai 1'Angelica turba de' cieli: risuoni la tromba della salvezza, e tutti leviamoci a salutare il trionfo di Cristo-Re, che regnò dal Legno.
Exultet! – Goda la terra universa, irradiata da tanti fulgori, e sgombra dalla caligine del mondo, si senta, alfine, libera e salva: impàri Cristo, respiri lo spirito di Cristo e Lo viva, in un amorc grande di Dio e degli uomini, nella scienza della carità.
Exultet! - Si allieti la Santa Chiesa, fondata su la Pietra di Pietro, adorna e bella di luce sì meravigliosa, e 1'aula de' suoi templi echeggi delle grandi voci dei popoli esultanti.
Alleluya! Alleluya! Alleluya!
Magnifichiamo il Signore nella gloria della Resurrezione, camminiamo fidenti verso
la (Galilea celeste, dove Gesù ci precede, nutriti, corroborati dai Sacramenti Pasquali, che la Chiesa, la gran Madre della fede e delle anime, conservatrice del Sangue incorruttibile di Cristo, ci porge.
La Santa Chiesa! - la Chiesa che sola meriti il nome di Madre e il nome di Chiesa.
Chiesa unica e universale, che parla da Roma la parola infallibile del "dolce Cristo in terra".
Siamo a Pasqua: - buona Pasqua a tutti! E gloria, onore, amore, adorazione a Te,
o Cristo Gesù, che ti sei degnato di morire e di resuscitare per noi. E ci hai dato la Chiesa, e "il Pastor della Chiesa che ci guida".
Infondi in noi, o Signore, in questi giorni, lo spirito della tua carità, e che la virtù del Sacramento Pasquale perseveri costante nelle nostre anime.
Ed ora vengo alla parola che già mi commuove: all'Addio! Addio, carissinii miei
Sacerdoti, cari miei chierici, Religiosi e Religiose della Piccola Opera della Divina Provvidenza,
addio! Pregate pel padre lontano, pregate per l’anima mia!
Ricevete i più cordiali auguri di questi vostri fratelli, di queste sorelle in Cristo:
non dimenticateci vostre ora;tioni. Non crediate che io non soffra a star lontano, da voi.
Per un poco ancora il Signore dispone che sia cosi: il bene della nostra cara Congregazione mi pare richieda questo sacrificio: siamone contenti nel Signore!
Il Signore terrà conto di tutto, e sarà con noi!
Avanti, Figli miei, avanti in Domino Domani saremo in Paradiso!
V117P103
Preghiamo, e preseveriamo nella vocazione, e umili e fedeli alla Chiesa, serviamo alla gran causa dei poveri che è causa di Dio.
Rinneghiamo quotidianamente noi stessi: conformiamo la nostra vita alla vita di Gesù Cristo: portiamo lietamente la croce di Lui, vivendo da poveri figli della Divina Provvidenza, in umiltà e carità grande, non solo ai piedi del Vicario di Gesè Cristo e dei Vescovi, ma pur del Clero secolare e regolare: la Piccola nostra Congregazione dev'essere come uno straccio ai piedi e sotto i piedi di tutti, per l'amore di Dio benedetto e per nostra santificazione.
Chè tutti voi miei Religiosi e Religiose, abbiate, a sentire in questi giorni le divine
consolazioni che alla Resurrezione di Cristo sentirono Maria SS., gli Apostoli, i discepoli del Signore e le pie Donne.
Sempre io sono con voi! E come potrei dimenticarvi? Star lontano spiritualmente da Voi? E come potrei pregare se, prima, non prego per voi?
A vostro conforto, una bella notizia: abbiamo aperto ora, in Rosario di Santa Fè, la seconda città dell'Argentina, scuole gratuite nel quarliere più povero: sono quasi tutti figli di italiani: ne abbiamo già 460. Deo gratias! - Qui poi il 30 aprile, festa di S. Giuseppe Cottolengo, presenti tutte le autorità, si inaugureranno sei padiglioni del Piccolo Cottolengo Argentino e la prima chiesa, dedicata al Cottolengo: non ce n'è altra, finora, che io sappia, in tutto il mondo.
Mi direte: ha dei debiti? Non ho nessun debito: sono i miracoli della Divina Provvidenza ed è del Cottolengo! Diamo gloria a Dio! è il gran cuore di questa nobile nazione Argentina.
Questo Piccolo Cottolengo è sorto dalla benedizionè, del1'Eccellmo Nunzio Apostolico Mgr. Cortesi, e degli Ecellmi Arcivescovi di Buenos Aires e di La Plata.
Diamo gloria a Dio, e sia gratitiidine eterna ai benefattori e alle nostre insigni benefattrici.
Qualche estraneo potrà forse pensare: se non ha debiti, certo avrà plata. - No, Cari, no, non ho debiti, e non ho plata. Con una mano ricevo e con l’altra pago.
Mesi fa l’Arcivescovo di Milano, Emintmo Card. Schuster, dopo aver visitato il "Piccolo Cottolengo Milanese", disse al nostro Don Sterpi: - Scriva a Don Orione che se tornera dall'Anierica con del denaro, non lo riconoscerò più per Don Orione.
Quando m'è giunta la commissione, ho passato un bel quarto d'ora d' i'larità, poiché proprio in quel momento, ero anche senza scarpe, obbligato a non poter uscire di camera.
Nel ringraziare il venerato Eminentissimo, ho potuto tranquillizzarlo dicendogli che, se dall'ltalia qualche anima buona non penserà a pagarmi il viaggio, non so se e quando potrò ritornare.
Inimicitiam ponam inter te et pecuniam, pare mi abbia detto il Signore.
Come vedete, o carissimi, sono di molto buon umore: questo vi da anche il senso che sto in buona salute: state dunque tranquilli e sempre di lieto umore ancor voi: serviamo il Signore allegramente.
Fate dunque
buona Pasqua, o carissimi
dilettissimi, e…..arrivederci, se ...
Benefattori e benefattrici, a voi il mio fervido e grato saluto e i più sentiti ringraziamenti: riceveteli come mi vengono dal cuore, schietti. sinceri, profondi.
V117P104
Vi renda merito Iddio che, durante la mia prolungata lontananza, non solo non avete abbandonato le nostre istituzioni di carità e di cristiana - civile educazione, ma avete circondato di singolare benevolenza e di conforto i miei poveri Sacerdoti e il caro Don Sterpi, e foste pur larghi di bontà verso le nostre Suore, consacrate al bene dei piccoli e degli infelici. Vogliate continuarci quanto più potrete, la vostra collaborazione, la vostra generosità, e dal Signore sarete benedetti!
lo non vi dimenticherò mai, mai! Prego e pregherò sempre per voi, pel vostro profitto spirituale, per la prosperità dei vostri interessi e la felicità delle vostre famiglie.
Ed ora a voi, cari Ex-Alunni: a voi, o giovani, che tutt’ora state crescendo alla Religione, alla famiglia, alla Patria nei nostri Istituti, e siete tanta parte della nostra vita e del nostro cuore: buona Pasqua! Prego per voi, specie per quelli di voi che sono in Africa; oh quanto prego pei soldati italiani che sono in Africa!
Il Signore vegli sempre su voi, o indinteiticabili miei figliuoli in Cristo.
Quelli di voi, che già sono padri, crescano nel timore di Dio i figli.
Tutti poi, siate amanti delle vostre famiglie: Mantenetevi morali e buoni: vivete da veri cristiani: pregate, frequentate i Sacramenti, santificate la festa: non arrossite mai del Vangelo, nè della Chiesa, "senza forza d'animo non c'è virtù", ha scritto il Pellico.
Abbiate il coraggio del bene e dell'educazione cattolica e italiana ricevuta.
Diffondete lo spirito della bontà: perdonate sempre: amate tutti; siate umili. laboriosi, franchi, leali in tutto: - di fede, di virtù, di onestà ha estremo bisogno il mondo.
Amiamo la nostra Italia di un amore operoso: amianiola per farla sempre più degna della sua fede e delle sue tradizioni: amiamola come italiani e come cattolici: adoperiamoci a far rifiorire le virtù pubbliche col rendere sempre più pure, cristiane e laboriose le nostre famiglie.
Allora saremo un gran popolo, una nazione grande, una grande forza nel cammino della civiltà, e raggiungeremo 1'ideale voluto da Colui, che la Provvidenza ha chiamato a guidarla nella via dell'onore e della gloria: l'ideale che scaturisce dalla luce di tanti geni, dal profumo di tante anime, del sangue di tanti eroi.
Allora raggiungeremo quello che i nostri antichi padri sognarono: un popolo nella sua italianità più cristiano, più forte, più grande. E ai miei cari Poveri che dirò?
Dio sa con che amore mi rivolgo a voi! Quante volte al giorno vi penso!
Posso ben dire d'avervi sempre presenti: sento di volervi bene nel Signore, oggi e
lontano, più di ieri e vicino: prego per voi!
Quanto vorrei consolarvi, e passar la mia vita vicino a Voi, a servirVi uno ad uno,
come servirei Gesù Cristo!
Ogni tanto mando a voi il mio Angelo, lo sentite? - Ve lo mando a darvi conforto, a suggerirvi sentimenti di fede, di pazienza, di cristiana rassegnazione, d'amore a Dio, di divozione alla Madonna. Madre e Consolatrice degli afflitti.
Se piacerà a Dio, spero di rivedervi presto: la mia prima visita sarà per voi, e vi racconterò tante cose belle: sarò tutto per voi, cari i miei poveri, buone vecchierelle, cari malati, cari i miei vecchi, cari miei orfanelli! - Verrò e vi porterò i regalucci dell'America, parte ve li mandano i poveri di qui, i nostri fratelli di qui. Oh quante cose ho da contarvi!
Sapete che sono stato al Cile, sorvolando in areoplano grandi montagne, più alte che le nostre Alpi? E ci tornerò, e la Divina Provvidenza aprirà anche il "Piccolo Cottolengo Cileno", in Santiago, la capitale, e altra casa avremo, sul mare, presso Valparaiso, il porto più importante del Sud-America sull'Oceano Pacifico.
V117P105
Ma faro presto, e sarò da voi; magari poi ritornerò qui.
Intanto, statemi bene, state buoni, faremi tante comunioni, pregate!
Vi benedico tatti, carissimi miei poveri e buona Pasqua!
E qui fo' punto, ché, del resto, non finirei più. - Ora mi rivolgo a tutti.
La luce di Cristo illumini il nostro cammino, allieti e santifichi tutta la nostra vita!
Che questa santa Pasqua operi in noi un meraviglioso rinnovainento spirituale, e ci trasfiguri in Cristo!
Che la benedizione del Signore discenda amplissima su di voi e sui vostri cari, e sia una benedizione grande, grande, grande, com'è grande il Cuore di Dio!
Alleluya! Alleluya! Alleluya!
Buona e santa Pasqua a tutti!
Vostro affmo in Gesù Cristo e nella Santa Madonna
Don Orione
della Divina Provvidenza
Rosario di Santa Fè, 29 marzo, 1936
Caro mio segretario in I,
Pax tibi! – Eccoti la copia corretta.
Fa le cose bene, ma bene, sai! – e poi fai la tiratura di almeno 400 copie, delle quali 200 su carta patinata o come quella delle passate circolari, che si presentano molto bene, - anche la carta sia di colore non del tutto bianco, come quelle. Avverti a CallePellegrini e Don Zanocchi che io giungerò lunedì a notte, alle ore 22 e minuti. Conduco una persona per Lanus: preparino un letto.
A Calle Carlos Pellegrini
Saluto a Don Zanocchi e tutti. Benedico!
Don Orione F.D.P.