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Tortona, lì 18 novbre 1938–XVII
Caro Ghibaudo,
la grazia di Dio e la sua pace siano sempre con noi!
Ho letto la tua lettera senza firma.
Fa la domanda di essere sciolto dai sacri voti, se non ti senti di continuare; non metterci la data, per ora, poi si vedrà, dopo che tu sia ritornato in famiglia, se non ti troverai pentito, allora me lo scriverai, ed io darò corso alla tua domanda, mettendoci la data.
Quanto a ciò che mi scrivi, tu ragioni come colui che non tiene conto della grazia di Dio, e che tutto si può in colui che ci conforta. E sbagli anche, caro Ghibaudo, a non accettare il consiglio che, prima, ti ho dato, di lasciarti cioè guidare da chi ti ama veramente nel Signore, e vuole il tuo bene e la salvezza della tua anima, non altro.
Come pure sbagli nel non accettare la proposta che ti ho fatto per gli studî.
Io non vorrei essere al tuo posto in punto di morte!
Pensaci bene, e prega.
Dio ti illumini e ti benedica! Tuo
Don Orione d. D. P.