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Istituto orfani terremoto–Tortona



Onorevole Presidente

della Commissione Centrale e di esonero dal servizio sotto le armi – Roma


Il sottoscritto, Sacerdote Orione Luigi, espone rispettosamente a Codesta Onorevole Commissione quanto segue:

Egli ha aperto da più anni in Roma, a Monte Mario, un Orfanotrofio Colonia – Scuola – Agricola, che dà ricovero e pane a più di settanta orfani e fanciulli derelitti, raccomandati di frequente dalle stesse autorità. Una parte sono orfani dei terremoti Calabro – Siculo e degli Abruzzi, affidati dall’Opera Nazionale del Patronato Regina Elena, - che è ente dello Stato, creato con apposito Decreto – Legge: altri sono orfani di guerra inviati dal Comitato Romano. Degli Orfani parte frequentano le scuole comunali, altri essi vengono istruiti nella Agricoltura razionale e avviati a guadagnarsi un pane onorato.

È bene si conosca che al sottoscritto vengono di preferenza affidati tutti quegli orfani dei due terremoti che sono i più insubordinati e che facilmente finirebbero in Case di correzione, o negli Ospedali. Ne ho che sono figli di richiamati, privi di madre o abbandonati, e il loro numero va crescendo.

Dell’Orfanotrofio Colonia – Agricola di Monte Mario è direttore il Sacerdote Mario Ghiglione di Binerio, nato nel 1885 a Villalvernia, Distretto Militare di Voghera, appartenente alla 3° Categoria. Egli vi fa anche da Amministratore, da Assistente e da insegnante, perché quelli che lo aiutavano sono quasi tutti sotto le bandiere dell’Esercito.

Il sottoscritto, che già ottenne da codesta Commissione che fosse accolto il suo ricorso avanzato per l’esonero del suddetto militare Ghiglione, ricorso che scade col 30 dicambre – rivolge oggi umile e fervida istanza perché l’On. Commissione si degni rinnovare o, quanto meno prolungare al Ghiglione l’esonero già concessogli. E ciò perché il suo allontanamento dalla Colonia avrebbe per conseguenza l’abbandono di tali poveri fanciulli. Malgrado tutte le richieste fatte, non fu possibile fin qui trovare chi possa e voglia sostituire il Ghiglione nella vita veramente di sacrificio che egli va svolgendo a prò degli orfani.

Creda l’On. Commissione che, oggi, non è facile cosa trovare personale che affidi, e che abbia doti tali da potersi preporre alla cura e vigilanza di simili orfani. Parecchi di essi sono già stati tocchi dal vizio; in generale poi sono il rifiuto degli altri Istituti, e qualcuno ha un passato abbastanza compromesso.

La loro età va dai sette ai 18 anni, - né possono quindi affidarsi a donne.

Del limitato numero dei miei coadiutori pei vari orfanotrofi che tengo ne ha già più di 50 sotto le bandiere, né posso trarre più da essi come sostituire il Ghiglione. E ne anche potrei io sostituirlo, dovendo continuamente recarmi qua e là negli Istituti di Beneficenza aperti in più parti d’Italia per l’orfanità derelitta, e avendo a pensare in questi difficili momenti a trovare quotidianamente pane e vestito per molti di questi infelici.

L’Onorevole Commissione Centrale, che nella sua saggezza già concesse l’esonero ad altri Direttori di Orfanotrofi come a quello del Lombardo in Messina e al Direttore della Colonia Agricola di Palmi, benché questa non accolga che 25 giovani e non discoli, -


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ho fiducia che vorrà prendere ancora in benevole considerazione questa supplica che si riferisce ad un caso eccezionalmente pietoso per tanti poveretti: - Si tratta di un Istituto che si è sempre prestato alle Autorità per il ricovero, la protezione, l’educazione e l’assistenza degli orfani e di giovani discoli. –

Il sottoscritto chiede quindi rispettosamente che, riferendosi al Decreto Luogotenenziale del 17 giugno N° 887, si degni la Commissione di rinnovare temporaneamente l’esonero del soldato Ghiglione Mario, di 3° Categoria ad origine, poiché egli è indispensabile e al presente insostituibile nella cura di questi orfani.

I quali, del resto sono in buona parte orfani dello Stato perché provenienti da disastri nazionali, quali furono i due terremoti, e altri poi sono orfani della guerra.

Al Ghiglione invero, secondo l’art. I del citato Decreto (lettera a, e b,) è affidata una Azienda privata sì, ma che rende un importante servizio pubblico e d’interesse locale: un Istituto che trovasi alle porte di Roma e il cui funzionamento interessa il bene e l’ordine pubblico, e la cui chiusura in questi critici momenti, accrescerebbe il disagio della popolazione.

Dichiara inoltre il sottoscritto che per quella azienda il Ghiglione è necessario e insostituibile, poiché disimpegna un ufficio non facilmente affidabile a persone avventizie e non conosciute da tempo, e il suo è, in verità, più un apostolato di bene, che un

ufficio.

Egli non lavora per paga e non si fa quel lavoro per paga, e nessuno di noi è retribuito, lavorando tutti, e avendo data la vita per un ideale solo: - onde concorrere modestamente a dare alla Patria dei giovani moralmente sani, e tali che essa abbia in loro dei cittadini laboriosi e onorati.

Se codesta Onorevole Commissione considerasse personalmente ascoltarmi, io verrò a Roma. Perché si tratta di orfani che sono più che miei figli: - parecchi li ho ricevuti dai genitori morenti, - altri li ho scavati con le mie mani dalle macerie del terremoto degli Abruzzi.

Ho sempre lavorato retto da alta Luce e da fede nell’avvenire dei più umili e derelitti figli della mia Patria, ed ho piena fiducia che codesta On. Commissione non lascerà andare dispersi il lavoro e i sacrifici di tanti anni, ma, sapientemente investendosi del caso, vorrà mantenere agli orfani di Monte Mario la necessaria e indispensabile assistenza, e mi darà valida mano, per crescerli all’onesto vivere civile e per le più alte fortune d’Italia.

Mentre esprimo tutta la gratitudine mia e de’ miei orfani, mi onoro dirmi con profonda stima, di codesta Onorevole Commissione.



Devmo servitore Sac. Orione Luigi