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[dattiloscritta]
Anime e Anime!
Messina, 10 gennaio 1912
Caro mio D. Zanaida,
Non ho tempo a rispondere alla tua, che anche non mi trovo ad avere al momento qui sott’occhi, ma ti scrivo per dirti di continuare a pregare poiché la SS.ma Vergine, io sia un ben miserabile peccatore, non mi lasci confuso, e mi conceda la grazia di poterti inviare le L.1.000 di qui tu hai bisogno il 21 Gennaio.
Intanto oggi già ti mando qui accluse L.500; ma ti ripeto: brutte figure non te ne lascierò fare: sta tranquillo, caro D. Zanaida, non per me, ma perché la Madonna SS. sa che lavoro, con la grazia che mi da il Signore, non per me, ma per salvarmi l’anima e per salvare le anime, e ti dico che la Madonna in tanti anni non mi ha mai, e poi mai abbandonato.
Già se D. Sterpi, al quale ho scritto da jeri che io ti potevo mandare L.500, non ti potesse proprio mandare le altre 500, io ti dico che tu avrai ancora da me altre 500 lire, per l’epoca fissata pel tuo bisogno: perché in caso urgente so dove prenderle, ed è danaro che la SS.ma Vergine, per una grazia speciale, ha messo a mia disposizione per mezzo di una persona influente, che non mi lascia fare figure cattive.
Coraggio, mio caro D. Zanalda! Mi rincresce che tu abbia a soffrire tanto per me, e soffri tu per i miei peccati; ma sta tranquillo, che se io andrò in Paradiso voglio pregare tanto per te, mio caro D. Zanalda! Ma prima spero di soddisfare a tutto il mio debito che ho con te e anche con qualche altro.
Non ho avuto tempo a scriverti per Natale, proprio non ho avuto tempo! Ma ti porto sempre con me sull’altare – e puoi stare tranquillo – che sono uno dei tuoi amici più sinceri nel Signore.
Non ti fidare, caro D. Innocenzo della mia predicazione poiché non so mai quando potrò essere libero di qui e non ti voglio ingannare – però se mi accetterai verrò a passare un giorno o due con te, quando appena potrò.
Ho bisogno che tu preghi per me.
Il Signore ti benedica, mio caro D. Innocenzo e ti dia tutte le consolazioni che il cuore di un amico ti può pregare in vita e in morte; Dio ti conservi lungamente a fare del bene alle anime di tanti e da tutto il tuo popolo possa tu avere le più sante soddisfazioni.
Ti domando scusa ancora di averti fatto soffrire e ti abbraccio santamente nel Signore
Tuo affmo
Sac. Orione d. Div. Provvidenza
P.S. – Non temere che, in caso urgente e se D. Sterpi non potesse, le altre 500 te le mando fin telegraficamente, ma prima del 21 Gennaio.