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         [Tortona], 10 marzo 1931

         Sia lodato Gesù Cristo


Eccellenza Rev.ma,


Le consolazioni di Nostro Signore La Seguano e la confortino in tutti i passi del Suo Episcopale Ministero! Ho ricevuto la venerata lettera di Vostra Eccellenza Rev.ma, e ho detto: come si fa a non dire di sì a Monsignor Arcivescovo di Montevideo?

E ho comunicato la lettera alla Superiora delle Suore. E si è pregato.

Oggi, al cominciare della Novena del caro S. Giuseppe, ho il piacere di poter scrivere che le Suore ci sono, tre o quattro, secondo che Vostra Eccellenza vedrà che possa essere il bisogno del Suo Seminario. Esse vengono per la cucina e il guardaroba; cercherò che siano di buono spirito, robuste, di abilità e di lavoro.  Le metto ai piedi e nelle mani benedette di Vostra Eccellenza. Non potranno partire così subito, perché ci vorrà un poco di tempo per avere i passaporti, e perché mi par doveroso mandarle, prima, alcuni giorni in famiglia: chissà se poi rivedranno più i loro vecchi genitori. Si farà il più presto possibile.

La proposta di Vostra Eccellenza Rev.ma, di agevolare le Suore ad avere una Casa propria in Montevideo, ha animato molto anche la loro Superiora. Non solo sarebbe cosa buona, ma quasi necessaria, data la lontananza dalla loro Casa-Madre, che è la base di rifornimento. A tanta distanza, gioverà loro assai avere altre Consorelle vicine: così, se qualcuna si ammalasse, o non desse quel rendimento che si aspetta, sarebbe presto sostituita; e si compirebbe, in qualche modo, il “frater qui adiuvatur a fratre” della Santa Scrittura. Di questa disposizione di V. Eccellenza e di quanto farà, Le ne sarò sempre memore e grato. Ebbi, a suo tempo, le belle notizie delle feste in onore della Madonna dei Fiori a la Floresta, condecorate dalla presenza e dalla parola di Vostra Eccellenza Rev.ma.

La Santa Madonna La ricompensi largamente, in terra e poi in Paradiso, anche di tanta Sua paterna bontà! Non piccola consolazione mi hanno pure apportato le buone informazioni che V. Eccellenza disponga di me e di essi come di Suoi servi fedeli, anzi come di altrettanti figliuoli: poiché, grazie a Dio, questo e non altro è e deve restare lo spirito di questa Piccola Opera della Divina Provvidenza: di essere cioè come il più umile straccio nelle mani e ai piedi dei Vescovi e della Santa Chiesa.

Scusi V. Eccellenza se, volendo valermi della via aerea, per evitare doppio porto, ho scritto a macchina. Bacio con profonda venerazione il Sacro Anello, e umilmente La prego di benedire a me e a tutti i Figli della Divina Provvidenza, nonché alle Suore.

Di Vostra Eccellenza Rev.ma

Obbl.mo e dev.mo servitore in Gesù Cristo


       Sac.te Luigi Orione

       Dei Figli della Div. Provvidenza


P.S – Preavvertirò su quale piroscafo le Suore giungeranno. Ossequio di nuovo e bacio le sacre mani.      Sac. Orione