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+        Anime e Anime!

IX Genn. 1925


 Caro Don Brizio,


 Ricevo la gradita tua, e ringrazio Iddio che non ti sia capitato nulla di grave, come al primo momento, avevo temuto da una monca notizia avuta da Don Sterpi.

 Ho telegrafato al Bologna supponendoti costà, ma non sapevo della tua vita eremitica.

 Mi diede qualche notizia di te l’altro jeri Don Manca, il quale mi riferisce d’un discorso che gli ha fatto Mg.r Giardina, Vic. Gen.le, a proposito delle tue Conferenze Dantesche.

 Sarà bene che tu veda tosto Don Manca, e così senti un po’ cosa bolle in pentola, e in caso, ti presenti, sarà meglio che farti chiamare.

 Se capisci che non sei gradito a Messina, e tu lasciala, e confortati nel Signore.

 Le tende della Divina Provvidenza sono tutte a tua disposizione, e vi troverai cuori fraterni. A Messina forse c’è chi fa due faccie con te, guardati un po’ ben attorno.

 Mi fa male doverti scrivere così, ma conosco il terreno.

 Le vite dei Santi, come le poesie, non sono ancora uscite; ci furono richieste dalla Commissione che sta presso il Consilio a Roma, ma si è risposto che manderemo appena curata la nuova edizione.

 Sì, è veramente un momento di tristezza per l’Italia, ma Iddio sta su di noi, e veglia sui nostri destini. Dopo la tempesta, il sereno.

 Conosci Fedele? So che aveva fatto un passo coraggioso presso un personaggio per difendere un Professore, il quale, per altro, dev’essere di idee politiche ben diverse dalle sue, perché so che scrive sul «Mondo». Mi capisci.

 In Brasile e Argentina ho mandato cinque miei Sacerdoti, io non vi andrò che dopo l’Anno Santo. Forse quest’anno andrò a Gerusalemme, per vedere s’è possibile sistemare un po’ meglio i nostri di colà.

 In febbrajo apro una Colonia Agricola a Rodi, d’intesa con il Governatore e la Italica Gens.

 Ti sentiresti di andarla ad iniziare tu, per un cinque o sei mesi? Si vuol fare di Rodi un centro irradiatore di italianità alle porte dell’Asia e forse, col tempo, aprirsi anche una Università.

 La Colonia accoglierebbe o orfani Armeni o, se questi non si potessero avere, fanciulli abbandonati.

 Casa e terreno ci sono, vi è pure molta acqua; annessa alla Casa sta una chiesetta.

 È un po’ fuori Rodi, ad una estremità, come in un sobborgo.

 Ci fu già Don Gatti a vedere. Il Governo ajuta e pensa lui o, meglio, la Italica Gens,

per attrezzi agricoli e vitto ai fanciulli.

 Ti abbraccio fraternamente in Xto, e fai miei ossequi alla direttrice.

 Tuo aff.mo


     Sac. Orione d. D. P.