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[Copia dattiloscritta]


A S.E. Guído Jung.

Ministro delle Finanze.

Roma.                                   


Roma 26 Settembre 1933 A. XI.

Eccellenza,

Mi decido a scrivere a V.E. dopo lunga meditazione e senza troppa speranza logica di vedere accolta la mia preghiera. ma con molta fede.

Ho fede che V.E. abbia a dare importanza alle parole di un Sacerdote che V.E. non conosce forse neppure di nome, e che osa attirare l’attenzione di V. E. sopra un argomento estraneo al suo ministero di anime, sopra una proposta sociale che, a quanto risulta, V.E. già conosce in qualche modo.

Tuttavia mi permetto di scrivere e di sperare.

L'Hallesismo nato in Italia, ed oggetto di immeritata persecuzione giudiziaria, afferma di avere una parola di, pace da offrire all'umanità dolorante e sfiduciata.

I suoi assertori mostrano una fede ed una tenacia così profonde e così sentite che, penso, non possono essere frutto di ignoranza e di illusione. Io stesso ho voluto guardarvi addentro, e vi ho trovato grande elevatezza di ingegno e sconfinato desiderio di bene.

Conosco da tempo alcuni esponenti del Movimento, ho parlato a lungo e con molti studiosi e competenti, e tutti mi hanno dichiarato di non esservi alcuna obiezione concreta da muovere a quella dottrina, tanto studiata all'Estero.

Gli Hallesisti tutto offrono, e nulla chiedono.

Ma a loro si risponde dalla scienza, dalla banca, e dalla stampa con la congiura del silenzio.

In privato molti ne parlano con simpatia, pubblicamente invece non è possibile ottenere neppure una critica demolitrice: nulla, il silenzio.

Uno degli esponenti del Movimento: l’ing. Manetti-Cusa, che io amo ed apprezzo da tempo, mi ha ripetutamente dichiarato che se potesse parlare con V.E. sarebbe sicuro di chiarire quelle perplessità, che impediscono a V.E. di apprezzare nel suo giusto valore l'Hallesismo.

Crede V.E. di concedere questa udienza?

E se non lo crede, potrebbe almeno delegare un Funzionario di alta capacità, che faccia, in contraddittorio con gli Hallesisti un esame analitico della proposta Hallesista?

Da una parte io vedo l’umanità in pena e i dolori infiniti che né leggi né beneficenza riescono a lenire; dall’altra io vedo lo slancio e la fede con cui gli Hallesisti affermano  di poter offrire una soluzione alla crisi sempre incalzante, e mi domando:

Perché non ascoltare tutte le voci, specialmente quelle che vengono da anime giovani, ardenti e generose?

Vorrà V.E. darmi il grande conforto di una risposta incoraggiante?

Che Iddio vegli su  Lei, sul Duce, sull'Italia.


Don Luigi Orione