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[Minuta]


La goccia di rugiada, che al mattino si mostra sospesa alla fragile fogliolina, per sé che è ella mai? Non è che un po’ d’acqua ma il sole cadendo su di lei, la fa brillare come u diamante. O Signore, queste povere righe non hanno proprio nessun merito, fuorché quello di essere scritte qui su l’altare, davanti ai tuoi sguardi, o mio Dio.

Ma se un semplice raggi di sole basta a far brillare come gemme le stille di rugiada, che cosa sarà mai se non un raggio del tuo amore dal tabernacolo viene a posarsi su le nostre parole?

Caro foglietto mio, ne la tua piccola sfera non devi aver per iscopo che di consolare e santificare le anime.

Consolare le anime!…com è bello poter consolare una povera anima! – Oh come volentieri ti vedrei disprezzato , o caro foglietto, se sapessi che, o caro foglietto, che hai portato un po’ di luce anche tu come l’angelo, e un po’ di consolazione e un po’ di coraggio a qualche povera anima abbandonata.


Anime! Anime! Mi abbisognano delle anime!

È il tuo grido, o Gesù, e per abbracciarti a le anime tu sei morto su la croce e resti qui fino a la fine de’ secoli, qui ne la solitudine del tabernacolo…