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[Copia dattiloscritta]
Beatissimo Padre,
gli umili figli della “Piccola Opera della Divina Provvidenza” sono qui ai vostri
piedi!
Convenuti da diverse parti per l'acquisto del Santo Giubileo, quale grazia è mai la nostra di poterci anche prostrare dinnanzi alla Santità vostra per umiliarvi l'omaggio del nostro amore filiale e di tutta la nostra devozione.
A Roma siamo venuti sì per il santo Giubileo, ma anche per mirare e venerare in voi Pietro: “Venimus Romam videre Petrum!”
Che gioia grande poter ripetere ai vostri piedi benedetti la professione della nostra fede: deporre la protesta della nostra obbedienza umile, piena, filiale: l'amore più dolce e più ardente nostro e di tutta la Piccola Opera al “Dolce Cristo in terra”; la devozione nostra più illuminata, “usque ad effusionem sanguinis”, alla causa inscindibile del Papa e della Santa madre Chiesa!
In voi vediamo Pietro, in voi vediamo Gesù Cristo, o beatissimo Padre: Cristo, redentore del genere umano, che per voi visibilmente continua la sua opera e va dilatando il suo regno di pace e di carità.
Quante e quante cose vorremmo dirvi, o Beatissimo Padre!
Confusi tra le turbe qui pellegrinanti, umilissimi tra i vostri figli, lasciate che anche noi vi ringraziamo per i grandi tesori che vi siete degnato di schiudere all'umanità con la proclamazione di quest'anno così straordinariamente Santo.
Ci sia dato di unire le povere nostre preghiere a quelle di tutti i fedeli, perché veramente questa giubilare commemorazione rechi a tutti i figli i frutti sperati e voluti dal grande Padre della fede e delle anime.
E una parola ancora lasciateci dire, o Padre amatissimo: vi diciamo che vi amiamo tanto! Che siete con Gesù crocifisso e con la Santa Madonna la nostra pacifica e invincibile orifiamma per muovere, sorretti dalla divina grazia a conquistare anime e anime al Signore!
L'amore al Papa è i nostro credo: dell'amore al Papa noi viviamo: nell'amore del Papa meditiamo, preghiamo, lavoriamo e aneliamo a santificarci tutti i giorni, perché sentiamo quanto esso avviva la nostra fede, quanto allarga le nostre speranze, piene di immortalità, quanto fa divampare la nostra carità verso Dio e verso il prossimo.
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Eccoci, Padre santo, qui prostrati, sacerdoti e chierici: con noi sono qui in ispirito anche tutti gli assenti: siamo qui con tutti i nostri cari piccoli, con tutti i cari poveri, raccolti sotto le ali della Divina Provvidenza: tutti siamo qui con le nostre miserie, con i nostri stracci e coi nostro amore, a vivere della vostra fede e del vostro paterno e santo amore.
Ai vostri piedi benedetti deponiamo i nostri cuori, tutta la nostra vita e le nostre povere opere, intesi specialmente a diffondere la conoscenza e la carità infinita di Gesù Cristo, nostro Dio e Redentore, e ad unire, con vincolo dolcissimo di amore al Papa e alla Chiesa l’umile popolo, facilmente insidiato nella fede, e i più piccoli e derelitti figli del popolo.
Degnatevi benedirci, o Padre beatissimo!
Fateci sentire il tocco delle vostre vesti, che ci risani da ogni male, che ci rinvigorisca e confermi nei propositi dei Santi esercizi spirituali testé fatti, che ci conforti in ogni prova, in ogni momento.
La Benedizione apostolica, che umilmente imploriamo su di noi e sulla piccola Congregazione, ci faccia sempre più di Nostro Signore Gesù Cristo e vostri, sì che possiamo, vivi e morti, essere come i più umili figli e stracci vostri e della Santa Chiesa di Dio.
Prostrati al bacio del sacro piede per tutti i figli della Divina Provvidenza
milissimo in X.sto
F.to Sac. Luigi Orione