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[Brano di lettera dattiloscritta con correzioni di Don Orione]
…nella sua amministrazione
di potersi sin d’ora impegnarsi a passare 1/3 dello stipendio ai
professori? Stipendio che
è
condizionato all’apertura dell’istituto tecnico e al suo
funzionamento suo,
e che, per altro, mentre
si limita ad essere sotto il minimum
poiché già viene fissato in base allo stipendio degli
stessi
maestri elementari.
Per
cui anche quando
dopo un anno, cioè
quando
vi sarà anche
la 5a
istituto tecnico, e quindi uno o duo professori in più, sia per
l’insegnamento dell’inglese che di altre materie, il municipio
non verrebbe mai a dare più di diciotto o di
venti mila lire all’anno.
Quando mai la città e il circondario di Novi potranno avere vantaggio più reale e più grande con una spesa così minima? E maggiori garanzie di moralità e perpetuità?
Sento che, in coscienza, non posso promettere di più, né farei patti più larghi, ché, da parte mia, non sarebbero seri; né potrei poi mantenere quegli impegni che verrei ad assumermi.
Voglia, vostra signoria, e l’on.le giunta riflettere ancora un momento sulle proposte che espongo con questa mia, prima di respingerle, poiché ho la profonda convinzione che un’ora più propizia per la rinascita del Collegio San Giorgio, nel modo e combinazione di studî come è nei desiderî di v. sig.ria dell’amministrazione e della stessa cittadinanza novese, difficilmente più verrà.
Che se altri è in grado di fare promesse più larghe, dispongano pure.
Ma
sento che non è superbia la mia se nel chiudere questa, che potrebbe
essere l’ultima mia
le dico che
nessuno potrà trattare la cosa con più sincerità d’animo, con
più serietà e lealtà di onest’uomo e con maggiore desiderio di
bene per la
città di
Novi di quanto, con l’aiuto di Dio, ho sentito di aver fatto io con
vostra signoria e con codesta on.le giunta.
Con devoto ossequio
Di
vostra signoria gent.ma