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[Fotocopia]


       Gesù! Gesù! Gesù!

       2 nov.bre 1939


Alla rev.ma Madre Abbadessa

Delle monache canonichesse del mon.ro di

S.ta Maria in Passione di Genova

    

La pace del Signore sia sempre con noi!


Il povero sacerdote che scrive ben sapendo la sua grande miseria davanti a Dio e la sua indegnità, non si sente di dare benedizioni, ma, unicamente, per fare cosa di gradimento a vostra reverenza, invoca pur dal suo nulla, da nostro Signore Gesù Cristo la più ampia e consolante benedizione su di lei, rev.ma madre badessa, sul monastero di S. Maria in Passione e su ciascuna delle religiose che vi abitano.

E in modo particolare prega da N. Signore una specialissima benedizione su le due madri che il 5 di nov.bre festeggeranno il loro XXVmo anniversario di professione religiosa.

E così invoco umilmente ogni più largo conforto dal cuore di Gesù crocifisso alla suora paralizzata da sette anni, e prego perché, illuminata dalla fede, essa goda della sua malattia che la va rendendo simile a Gesù paziente, nostro divino esemplare.

Alla luce della fede ravvisi nel dolore e nella infermità l’amorosissima bontà di Dio. È col mezzo delle tribolazioni e specie delle infermità che nostro signore ci vuole staccare dalle cose ingannevoli di questo mondo, e farci del tutto suoi. Preghiamo a questo santo fine!

Spero anche fare breve visita alla malata, ma non so quando – stiamo nella mano del signore, - Egli sa il giorno e l’ora.

Quanto poi al celebrare al monastero anche una santa messa, il desiderio di compiacere c’è tutto, ma pur troppo, non posso dire quando, né posso assicurare – anche perché io ho paura delle monache, e ciò dico nel Signore, poiché la loro divozione sa troppo trattenere, ed io, invece, non mi posso trattenere tanto, perché la mia vita è breve, e bisogna che mi affretti, evitando i complimenti. – E ciò lo dico in Domino senza offendere.

Amiamo dunque il Signore e la sua carità ci affochi, e nella sua Divina Provvidenza confidiamo e in Maria SS.

Vostra reverenza preghi con tutte le sue ottime religiose per me, povero peccatore.

Mi onoro di dirmi servo di codesto ven.do monastero

E sia lode a Dio.


     Sac. G. Luigi Orione dei

                                                           Figli della Div. Provv.za