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[Testo originale in Archivio Provinciale Don Orione, Buenos Aires

Testo su due colonne tipo quaderno. ]


[Seconda parte del testo con puntini di sospensione per mancanza di parole sulla copia del documento]

[testo in blu corsivo scrittura di altri]


2

Ieri fui da Mon. Silvani condotto anche alla Lega Argentina delle donne Cattoliche, e sabato 19 corr., farò un discorso al Collegio delle Dame del Sacro Cuore, alle Suore e Figlie di Maria, qui a Buenos Aires.

Parlerò anche alla Società di S. Vincenzo.

Qui ho molte buone proposte vantaggiosissime sotto ogni riguardo, la difficoltà sta nel scegliere, data la scarsità di personale disponibile.

 Questa lettera non è da farsi vedere a tutti; ma voi fatela pure leggere e fate sempre leggere tutto a Don Montagna. Io vedo che qui l’Opera si va estendendo in modo meraviglioso tanto qui che al Brasile, e che di qui potremmo molto molto aiutare le Case d’Italia, sia Tortona, che Bra e la Casa centrale da erigersi in Roma, ma sarebbe necessario che voi e Don Montagna veniste tutti e due qui e anche Don Alferano. Io sarei tranquillo, perché qui avete anche Don Mario e Don De Paoli che valgono, e sono veramente nostri; degli altri c’è da servirsene in Domino, o poco valgono, come Don Camillo (il quale però è fidato e fedele) o sono da prendersi colle mani della Carità, chi per un verso e chi per l’altro. Così qui si farebbe gruppo saldo e ben sicuro; si aprono due Case di Noviziato, una qui, già pronta e libera, con Chiesa Pubblica, e in luogo un po’ fuori, ma qualche ora solo da qui, adatta ottima, e un’altra Casa a Mar de Hespanha, in Brasile. E presto ci formiamo qui un personale nostro e sicuro.

Penserei io a persuadere la famiglia di Don Montagna, che metterei al Noviziato qui, e Don Mario a Mar de Hespanha in Brasile, e voi


[MANCA UNA RIGA] forse anche un retro con extra materiale


4

Voleva con se potesse, volesse mai farmi la carità di venire qui: di quanto aiuto mi sarebbe.

Cari miei figliuoli, aiutatemi, ditemi di sì e venite volentieri per amore del Signore e per il bene della nostra Cara Congregazione.

Non parlatene fuori, né desidero che Don Sterpi ne parli col Patriarca, perché chi sta fuori non capisce e credendo di farci del bene, può mettere in difficoltà ed ostacoli.

Quanto scrivo, io l’ho pensato bene ai piedi di N. Signore, e mi pare bene pregarvi e supplicarvi, di questo sacrificio per l’amore di Dio e l’aiuto alla nostra povera Congregazione. Almeno avrei bisogno che Don Montagna  stesse qui tre anni, poi lo restituirei, e così anche la famiglia non sarebbe malcontenta: tanto da avviare, e di avere qualcun altro … .

Qui bisogna aprire almeno almeno due case, una a La Plata e l’altra in Buenos Aires o alle porte della Città per orfani; quanto agli aiuti, non temete, ché saremo aiutati e molto aiutati.

Questa lettera sia passata a Don Sterpi e a Don Pensa, e da voi quattro vedete come mi potete aiutare di personale, e se avete altri da propormi, dico da voi quattro, non per escludere affatto gli altri, ma perché siete i più vicini all’interno per i luoghi ove state che è più facile. Del resto Don Sterpi ne parli pure col consiglio, se crede, ma non se ne faccia chiasso fuori. Qui le cose si mettono molto bene, non posso dire altro solo che sono proposte che in …..

MANCA UNA RIGA


[nota a retro pagina di qualcun altro]



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Non mi pare che ci sia tra quelle di Don Zanocchi che ha portato in Argentina. L’ho trovata tra quelle di Don Sterpi, ma per la storia è di importanza capitale.



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