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[Testo originale in Archivio provinciale Don Orione, Buenos Aires]


[In corsivo nero l’originale dattiloscritto]


Tortona, 9 settembre 1939


ANIME! ANIME!


Caro Bevilacqua,

   La grazia di Dio e la sua pace siano sempre con te!

 Apprendo solo oggi, dalla tua del I settembre, che sei fuori delle nostre Case e hai lasciata la Congregazione; me lo hanno fin qui taciuto, certo sperando risparmiarmi, al più tardi un dolore.

Doleo super te, Jonatha mi!”.

 Mi fa piacere, però, che tutfaccia la domanda pel Seminario, poiché non ho mai dubitato della tua vocazione; - quantunque ritenga che tu avessi più la chiamata a vita religiosa, e bisogno di ritiro e di disciplina religiosa, che di vita da sacerdote del Clero secolare.

 Dì pure al tuo Sig.r Arciprete che voglia appoggiarti presso del tuo Vescovo Mgr. Rodolfi; poi scriveranno qui, e tutto farò in Domino per aiutarti.

 Ed ora vengo all’ultima anima tua: - non lasciare mai la Meditazione: rinnega il tuo amor proprio e mortificati di più, prega di più: vivi umile ai piedi della S. Chiesa, e non cercare che la gloria di Dio e le anime: sii ubbidiente e docile ai Superiori del Seminario, e sempre devoto, con piena adesione di mente e di cuore, al Vescovo e al Papa.

 Sii tutto della Madonna Santissima.

 Prega per me e per la Piccola Opera, che ti ha accolto fanciullo, e ti ha portato sulle braccia e sul cuore nei tuoi anni belli di innocenza e di fede fervida; e non ti dimenticherà, perché una madre non può dimenticare i suoi figli. Conserva gli insegnamenti e il patrimonio morale di idee sane che ti abbiamo dato, e non venir mai meno al tuo Dio e alla fedeltà senza limite alla Chiesa.

 Ti conforto e ti benedico ancora, caro Bevilacqua, con l’antico immutato affetto, in Gesù Cristo Signor nostro


Tuo Don Orione, dei figli della Div. Provv.za



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