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Anime e anime
Tortona
Casa della Div. Provv.za
2 febbr. 921
Buona figliuola del Signore,
Lei desiderava conoscere qualche cosa riguardante l’Istituto delle Missionarie della Carità, ma io non saprei
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che dirle.
È una povera baracca con delle povere straccione, che cercano di amare Gesù e il prossimo, e Gesù nel prossimo, e in questo divino amore anelano a dare la vita. Non c’è niente di straor-
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-dinario, proprio nulla.
Pregano, lavorano e amano la Chiesa e Nostro Signore, da poverelle, e avanti!
Cosa vuole che le dica? Pensi a tutto ciò che c’è di dolce, di grande, di bello sulla Croce, e qui c’è: pensi a tutto ciò che ci sarebbe di duro, di umile, di disperato per il mondo, e qui c’è.
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Lei sa com’è la carità del Signore: fa luce tutto ciò che sembra tenebra e fango. Se codeste Sue raccomandate vogliono amare e servire Gesù Crocifisso, ma amarlo e servirlo come si ama e si serve davvero, cioè in Croce – perché mi pare che chi non lo ama in
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Croce, non lo ami affatto – vengano in Nomine Domini e nel rinnegamento di sé, e nella sequela di Cristo benedetto troveranno il Paradiso.
Non si aspettino però di trovare un Istituto e tanto meno una
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Istituzione, troveranno un’umile e poverissima casetta, priva di ogni comodità, e somigliante assai alla grotta di Betlemme, ma c’è grande pace e la carità del Signore.
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Vengano come Suore, vengano come aiuto, - poco importa, ciò che importa è che vogliano martellarsi, rinnegarsi, lavorare, sacrificarsi, e seguire N. Signore portando lietamente la loro Croce.
Dica alla buona
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Marchesa Cattaneo che preghi un po’, e poi vogliate aiutarmi in Domino ad aprire in Genova il Piccolo Cottolengo. La Madonna vuole questo dai genovesi.
La benedico e La benedico in Gesù Crocifisso e nella Santa Madonna.
Servitore Sac. Orione
Della Div. Provv.za
