V119T157 V119P262
[In corsivo azzurro la grafia di terzi]
[Il documento consta di 85 pagine totali, qui sono riportati degli stralci ove compare la grafia di Don Orione. In particolare sono qui trascritte le pagine 14,15, 31, 32, 84 e 85]
[Documento presente in Archivio Don Orione, Roma]
[I puntini di sospensione indicano parti mancanti del testo]
[Questo regolamento è stato redatto insieme a Don Orione per delle suore di un’altra Congregazione]
403.70
– 330 = 73.70 75.38
x
95
=
73.90
+ 1.48 = 5.38
1490
7350
23
9
148
Regolamento
Regole e Costituzioni per le Suore Benedettine della Divina Provvidenza di Voghera,
sotto gli auspici della Sacra Famiglia e di S, Benedetto Ab.
V119T157 V119P262
[pagina 14 e 15]
(…)
13 – Con tutto ciò la Superiora nel provvedere e somministrare le cose necessarie per il vitto e vestito ed ogni altra occorrenza e senza venir meno alla povertà. Deve aver riguardo alla discrezione ed alla carità, alla quale la povertà cede ogni diritto.
Del voto d’obbedienza
1° Del voto d’obbedienza le Suore sono tenute a tutto ciò che prescrivono queste Costituzioni, come pure a tutto quello che i legittimi superiori intimano in conformità alle regole e costituzioni medesime. Si deve poi ritenere che intimino veramente quando usano della formula “in virtù di S. Obbedienza”.
2° Il Crocifisso che portano davanti insegnerà alle Suore come deve essere osservata l’obbedienza, cioè con prontezza, con indifferenza a qualsiasi ordine e senza esaminare quello che viene comandato.
3° Non dimentichino mai le Suore che l’obbedienza è non solamente fonte di meriti continui, perché impreziosisce anche le più piccole opere, ma riesce inoltre a loro di valida difesa contro la pigrizia, la volubilità, l’inesperienza e l’amor proprio, essendo sempre vero quello che dice lo Spirito Santo che la persona ubbidiente canterà vittoria; e perciò obbediscano.
1 – con spirito di fede, riguardando Dio nel Superiore che comanda;
2 – con prontezza perché chi obbedisce a Dio non deve frapporre indugio, e non dando luogo a verun sindacato;
3 – con confidenza, ritenendo con ferma speranza, che quanto viene imposto dall’ubbidienza sia meglio per il vantaggio proprio.
4° Con amore facendo di buon cuore quanto verrà loro ingiunto dalla Superiora.
(…)
V119T157 V119P264
[pagina 31 e 32]
(…)
… chiedere il motivo di tale domanda, a norma del Decreto della S. Congregazione dei Vescovi e Regolari in data 17 Dic. 1890; ma le Suore siano discrete in ciò fare, e lo facciano per solo motivo di coscienza.
6° Del resto ciascuna si confesserà in ogni settimana, cioè di 7 in 7 giorni, al confessore assegnato. Nel confessarsi poi [….] di congiungere, per quanto possibile alla debita integrità la maggiore brevità.
V119T157 V119P263
7° A non lasciarsi ingannare dall’amore e giudizio proprio e a non essere illuse dal demonio, con tutta umiltà, schiettezza e confidenza debbono aprire al confessore la propria coscienza. E deve essere cosa graditissima a ciascuna il manifestare al confessore non solamente i peccati ma anche i difetti, le tentazioni ed inclinazioni che sente, anzi le penitenze, devozioni e virtù tutte con pura volontà di essere da lui indirizzate, non volendo in cosa alcuna guidarsi col proprio volere e parere.
8° Sappiano tutte che la confessione presentata di sette in sette giorni è sufficiente a far lucrare tutte quelle indulgenze per le quali è prescritta la Santa Comunione.
(…)
V119T157 V119P264
(…)
[pagina 84]
Parte Terza
Cap. 1 Confidenza in Dio
2 Dell’umiltà
3 Della semplicità e prudenza evangelica
Della carità
Delle amicizie particolari
Del distacco da ogni cosa
Della mortificazione
Della modestia
Dell’amore della S. povertà
Della Santa obbedienza
Della dipendenza di tutte le cose
Dell’orazione
Della lettura spirituale
Dell’esame di coscienza
Dello Spirituale ritiro annuale e mensile.
Tutto il documento in originale trovasi in: G IV. 4
GUM Lo Bianco 13/04/2001