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[Proveniente da Archivio di Patrica, Missionari del Preziosissimo Sangue – Don Michele Colagiovanni]
[Air France]
Anime e Anime!
Buenos Aires, 5 Dic. 1936
Calle Carlos Pellegrini, 1441
Caro professore e Amico Riccardo,
la grazia di Dio e la sua pace siano sempre con noi!
Come va? E la Famiglia, la Sua Mamma, la Sig.ra Maria come stanno?
Dica loro, specie alla Mamma, che Don Orione è di frequente, molto frequente in casa Moretti, a dividere tutte le loro gioie e più ancora le loro amarezze, come si trattasse proprio di disinganni e di pene sue personali. E prego per Lei, caro mio Riccardo e per tutti voi, che mi siete più Carissimi, un giorno più dell’altro.
E anch’io affretto col desiderio più ardente il momento di rivedervi, e sento che il 1937 mi darà questa consolazione, e che non sarà lontana. Che volete? Quando sono giunto qui ho trovato che i Sacerdoti sono pochi qui e un vasto campo di lavoro, e i miei sacerdoti tanto bisognosi di conforto e d’essere un po’ sollevati dalle loro fatiche, - e
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ho cominciato a dare una mano, e poi a lavorare più di proposito e il lavoro, invece di diminuire, andò crescendo, ed ora bisogna che abbiate pazienza ancora un poco, tanto che abbia ancora un po’ di tempo da consolidare il già fatto: - non sarà molto e poi sarò in Italia, a rivedervi tutti, e porterò con me un’onda di conforto e di serena letizia per tutti. Coraggio e avanti, fidando nel Signore!
Ora poi sento di doverla ringraziare dal profondo del cuore di quanto hai fatto e farà per impedire che ci venga posta quella imposizione capestro, dei tre anni per edificare tutt’intorno a quell’area presso la Chiesa di Ognissanti, e con penale, e pericolo di vederci mettere il terreno all’asta; - mentre io poi sono qui che faccio opera di italianità, poiché, come può attestare l’Ambasciata d’Italia di Buenos Aires, attendo a dare un’educazione cristiana, civile e professionale a centinaia di figli di nostri emigrati, pei quali ho aperto Collegi, Officine, Orfanati, e non solo in Argentina, ma in Uruguay e in Brasile.
E non solo penso agli orfani e derelitti, ma anche ai vecchi cadenti o malati. Al solo più di 100 italiani d’ambo i sessi, abbandonati alla strada, come rottami della società, rifiutati da tutti.
Se mi daranno un po’ di latitudine anche al Quartiere Appio, su quell’area, faremo Opere di utilità sociale, a vantaggio della gioventù e della massa operaia e bene sì della Religione che della nostra cara Patria.
Mentre per tutte le nostre case si prega, onde ottenere questa grazia, - io vengo a dirle, caro Riccardo, tutta la gratitudine mia e della mia povera Congregazione, e non dubito che Ella, quanto è più grave è il pericolo che ci incombe, altrettanto, col Divino aiuto, Ella farà per iscongiurarlo, valendosi di tutte le alte amicizie e valide aderenze di che Ella dispone. E Dio la assista, e benedica al Suo lavoro!
Per Natale scriverò ancora. Intanto mando i più fervidi rispetti e saluti alla mamma, alla Sig.ra Maria, alla Carolina, a tutti! A Lei un abbraccio fraterno in Cristo.
Preghi dal suo Aff.mo Don Orione FDP.
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[sul fianco della prima pagina]
P
.S.
ho la testa tanto stanca che non ricordo ora più bene il numero di
casa, quindi mando la presente a Via Fabio Massimo, dove sono più
sicuro, avendo davanti una carta intestata. Si potrà ottenere pel
1937, come quando ero in Italia, il biglietto gratuito ferroviario? E
come dovrei fare? Una domanda di qui?