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[Appunti alla lettera al Monsignor Grassi archiviata al Testo 193 di codesto Volume]


Ma Don Ravazzano dice che mi garantirà. E in che modo?

Se da parecchi mesi gli fu chiesta una maggiore garanzia per una somma di L. 10.000 che Egli tiene a prestito, e il cui chirografo è scaduto, ed Egli ha risposto che non poteva darla?

Egli sa che è



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un capitale che non è nostro e che il Can.co Bongiovanni insiste di ritirare, parlandone con tutti come di gente che si è: mal paga, e il Don Ravazzano sa tutto, eppure non si fa neanche vedere pronto a pagare a tempo gli interessi!



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Come può seriamente garantire nei rapporti del Lamendola?

Caro Don Ravazzano, il Lo compatisco, perché mi sono trovato in contingenze ben più gravi delle sue; ma, per quell’esperienza che ho fatto, mi faccio ardito dirgli che se vuole che il suo Istituto vada avanti e sia benedetto da Dio tenga un’altra strada,


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È scaduto da tempo un chirografo per L. 10.000, che egli ha in prestito. Da parecchi mesi è andato Don Sterpi a parlargli, ma non se ne è fatto nulla! Avverto che non è danaro nostro, ma è danaro che da deve essere restituito al Can.co Bongiovanni di S. Remo, il quale insiste e ci va facendo una leggenda di vita non bella, parte oppure Don Ravazzano non è mai a tempo a pagare gli neanche interessi. Se egli è nella possibilità di poter può garantire Ipotecariamente perché almeno non garantisce il Can.co Bongiovanni o noi per queste L. 10.000 di cui il chirografo è scaduto? Che se egli non è pronto a fare garanzia di un debito liquido che è suo, come mi potrò fidare che mi garantisca di un debito altrui?



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Ma dica Vostra Eccellenza, ma io posso fidarmene ancora? di questa gente? Essi che mi vanno preparando una bocca di lupo ad ogni passo, e che forse non pensando a certi documenti che si potrebbero seppellirli o facendoci che.

Ecco ad Ora Don Ravazzano dice che mi garantirà. E in che modo mi garantirà?

Ipotecariamente? No! Lo ha detto Lui che non può. Ecco infatti.



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ho avuto il torto di non dire le somme avute prima della vendita dei prati. Di questa Spudorata menzogna! Falsità essi, Don Ravazzano sa che cosa ho avuto sanno in mano di chi sono andati i danari che sono stati dati, dovrebbero, come non se ne vergognarsene? E se Egli ha avuto per la Casa del denaro ma veniamo al prima, perché non pratico, veniamo alla garanzia.

Le parole e i desideri sono belli

……..

me l’ha mai detto? Perché del danaro avuto anche da me non mi ha mai dato una contabilità da onest’uomo? soddisfare?



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ma la realtà com’è? Può Don Ravazzano garantire ipotecariamente le 20.000 di cui Lamendola mi farà una questione? Per altre L. 20.000: Don Ravazzano pei suoi avvocati mi ha aperta questa causa dichiarando o sostenendo falsamente che io ebbi somme prima e il suo Avv.to Grillo (difensore di Don Ravazzano) lo disse chiaramente in tribunale di Tortona Don Orione pagherà L. 40.000.



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E purtroppo un sacerdote ben indegno e un peccatore ben più grande di lui di Don Ravazzano, e lo sento, lo confesso con profondo dolore dell’anima.

Ma, per quanto riflette questa dolorosa faccenda spiacevole vertenza, Don Ravazzano si fermi, non vada avanti. Per Non perché io tema di perdere, no; ma perché Egli commetterebbe un tale un latrocinio anche moralmente più che se attentasse di rubare i danari su di un altare. Fu un’elargizione data per i poveri che sono la cosa più cara al Signore, e allora perché vuol prenderli Lui? Perché vuol rovinarsi tutto, ed andare all’inferno?

Parla di una garanzia per salvaguardarmi dal Lamendola nella cui bocca mi hanno gettato, sostenendo che io

(…)


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