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[Minuta]

[La prima parte del documento è scritta due volte, per comodità di lettura si ricopiano nello stesso testo ambedue le versioni, separate da una linea nera]

[I puntini di sospensione indicano parole o frasi mancanti o incomprensibili]


[Piccolo Cottolengo Argentino, Carlos Pellegrini 1441 N. T. 41 = 1691 = Buenos Aires – Claypole F. C. S. – Manuel Estevez 620, N. T. 22 = 9719 = Avellaneda]


Come vivere?


La pensatrice di Siena risponde: “Con carità fraterna vivi caritatevolmente” (Lett. CCIII), e mi pare voglia dire che la carità degli atti esteriori dev’essere animata da tale spirito da formare la carità della vita.

L’opera esteriore non giova a nulla, senza la carità; ma quello che è vivo di verace amore di Dio e del prossimo e ch’è fatto per carità, sia pur piccola cosa, è pieno di frutti.

E quindi anche un bicchiere d’acqua dato, come dice il Vangelo, per amor del Signore e di cuore sarà pieno di frutto. (Matt. X), e degno d’esser premiato da Dio.

Il Signore dà più peso alla carità all’amore e al desiderio santo di un’opera, che alla grandezza dell’opera stessa.

Molto fa, chi molto ama Dio e i poveri, - e bene fa, chi nella carità di Cristo serve più al bene vantag di tutti, che al suo proprio gusto.

Chi è arso e consumato dalla carità di Cristo, non cerca sè, non vede sè, non ama la propria soddisfazione ma solamente desidera che tutto si faccia a gloria di Dio; ed è stretto ad amare il prossimo come sè medesimo, perché vede che il Signore sommamente l’ama, ragguardando sè nella viva fonte del mare della divina essenza


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Come vivere?


Caterina da Siena risponde: “Con carità fraterna, vivi caritativamente” (Lett. CCIII.).

Pare voglia dire che la carità degli atti esteriori, l’amore santo verso il prossimo, - che è il precetto proprio di Cristo, - dev’essere animato da tale spirito da formare la carità della vita.

La carità è la nota distintiva dei discepoli di Gesù: - carità paziente e benigna: carità soave e dolce: carità forte e costante: carità illuminata e prudente: carità umile: carità che annega se stessa, che si fa tutta a tutti, che compatisce gli altrui difetti, che gode del bene degli altri.

Questa carità è onnipossente e trionfatrice di tutte le cose: ha grande stima di tutti i prossimi: interpreta sempre le parole e le azioni, anche dei contrari, nel modo più favorevole.

La carità del Signore ripone la sua felicità nel poter fare ogni bene agli altri: -


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II

è pronta ad accorrere in soccorso a tutti i bisogni umani: - è universale e abbraccia tutti: buoni e cattivi, bianchi e neri, credenti e non credenti: tutte le nazioni sono le sue, sono la sua terra: tutti i popoli sono il suo popolo: tutti gli uomini sono suoi fratelli e suoi figli: buoni e cattivi, bianchi e neri, credenti e non credenti: tutti sono figli di Dio e tutti sono suoi.

L’universalità della carità, che esclude qualsivoglia egoismo, è la divisa di Cristo, de’ suoi discepoli e della Chiesa una e verace:, la Chiesa Madre che non conosce la diversità nè la confusione delle lingue: la Santa Madre Chiesa di Roma, conservatrice eterna del Sangue incorruttibile di Cristo e di quella Divina carità che sola salverà il mondo.

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