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[Minuta]
Roma, il 22 luglio 1916
Beatissimo Padre,
Prostrato al trono di Vostra Santità, umilmente La ringrazio del tratto di sovrana benevolenza di essersi degnata accordarmi l’assegno di annue lire cinquecento.
Questa elargizione, che manifesta tutto il Paterno interessamento della Santità Vostra verso la povera mia persona, varrà, col divino ajuto, a confortarmi nell’adempimento de’ miei doveri sacerdotali, ed a crescere sempre di più in me la gratitudine e devozione di figlio verso la Santità Vostra.
E mentre umilio i più fervidi e santi voti perché Iddio lungamente e felicemente La conservi alla pace del mondo, mi inginocchio con profonda venerazione ai Piedi di Vostra Santità, e ne imploro l’Apostolica Benedizione.
Di Vostra Santità
Umilissimo figlio