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[Piccola Opera della Divina Provvidenza – Tortona]
La
verga, fiorita a giglio che i pittori pongono […] mano di San
Giuseppe, è
non è solo un simbolo, dice S. […]tradizione veneranda, confermata
da S. Gregorio Nazianzeno que fosse essendo
sorto dubbio a chi, per diritto di parentela, toccasse d’avere in
sposa la Vergine Maria; si
racconta che tutti coloro che poterono aspirarvi,
deposero la loro verga nel Santuario, e il giorno appresso si trovò
che la verga di Giuseppe era verdeggiante e fiorita.
Ed
Dovunquefu predicato siil Vangelo è predicatoun sensonel suo vero senso cattolico si celebra il caro nome del S. Giuseppe Santo.
Nell primo tempo evo
apostolico -, mentre quando
al primo diffondersi della fede
del cristianesimo si andava propagando
tra le persecuzioni dei tiranni e fra
quelle insidie pericolose lotte
dei falsi fratelli, di cui parlano S. Paolo e S. Ignazio Martire
Vescovo di Antiochia era d’importanza suprema che nei cristiani si
radicasse la fede il
dogma fondamentale della divinità di Cristo. Non
bisognava prestarsi Al culto di San Giuseppe
prestarsi dar pretesto
poteva prestarsi all’empio Cerinto e ad altri terribili
eretici che abusavano a
maggiormente storpiare i Vangeli nel
senso loro e annebbiare la purezza nostra della fede
già vengono
trascendono a negare la verginità di Maria e la divinità di Gesù,
di
abusare maggiormente abusare del sacro testo per confondere
annebbiare la fede.
Ma, consolidata
cementata la fede colla testimonianza
sangue di migliaia di martiri, con la prova dei miracoli, con gli
scritti dei Padri della Chiesa,
e col magistero della Chiesa, il culto di S. Giuseppe cominciò a
manifestarsi (1).
I Greci nel II secondo
secolo furono i primi ad onorare di culto speciale San Giuseppe.
L’antico Calendario dei Copti fa menzione di
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[…] Giuseppe il 20 luglio, perché fra
essi è già […nza] fra essi che, in tal
giorno, sia avvenuta la beata […rte] del Santo.
[…] Al IV secolo che
già la Chiesa latina festeggiava lo Sposalizio di S. Giuseppe ai 23
gennaio.
Francescani e domenicani già dai tempi di Alberto Magno celebrano
recitano l’ufficio proprio della festa del Santo
Sisto IV ne istituì la festa l’anno 1522: San Pio V formulò
l’ufficio volle ne volle l’ufficiatura nel
Breviario Romano. I
Innocenzo XI poi stabilì anche la festa del Patrocinio di S.
Giuseppe.
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Tre sono le meraviglie del Cielo
Tre sono le meraviglie della Chiesa
terra
Gesù Maria Giuseppe
Come la matematica ci insegna coesistere direi nel suo infinito le opposte proprietà del poligono e della curva, così la fede ci insegna coesistere in questi tre augusti personaggi proprietà e virtù di condizioni affatto diverse.
Quando Iddio fece l’uomo disse: Faciamus
Quanto più dovette dire questo quando si trattò di formare Colui che doveva fare le sue veci sulla terra: Vicario di Dio.
Allorché Iddio perdonava alla terra sommersa dal diluvio, mandava una Colomba – ulivo e Noè stendeva il suo braccio e raccoglieva nell’Arca salvatrice.
Così quando si trattò di dare la Redenzione alla umanità: la Colomba è Maria l’ulivo è Gesù. Ulivo è simbolo di pace
S. Paolo chiama Gesù la nostra pace.
Ma a chi Iddio affidava la protezione di Maria e di Gesù? A S.
Giuseppe – Il suo Patrocinio di
S. Giuseppe primariamente lo esercitò verso Maria e verso
Gesù simile a Noè, ma di lui più grande. Egli da allora diventava
il Patrono della Chiesa universale, che è l’Arca felice
dove trovano salvezza,nutrimento di grazia con i Sacramenti gli tutti
i predestinati uomini. S. Giuseppe e Maria, due
gigli che si alzano dal seno della terra per confondere solamente nel
Cielo i loro profumi.
Non vi ha cristiano che non trovi spesso motivo di ricorrere al Patrocinio di S. Giuseppe. Discendente di Re fu povero: fu lavoratore: modello di purezza: esemplare dei coniugati – protettore dei pargoli: avendo portato su le sue braccia l’agnello di Dio, è per eccellenza il tipo dei Sacerdoti e delle anime pie.
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S. Teresa parlando della efficacia del patrocinio di S. Giuseppe dice: io mi presi per protettore S. Giuseppe, e non mi ricordo di avergli mai domandato grazia che non me l’abbia accordata. Chi non possa credere alla mia parola, lo scongiuro, per amor di Dio, a farne la […]
Che se tante grazie ci ottiene S. Giuseppe in vita, chi sa dir quante ce ne otterrà in morte?
Egli fu il Santo che più di tutti morendo ha sofferto, perché la morte lo separava per relegarlo nel limbo. Ma in premio della sua rassegnazione egli ha ottenuto di essere in particolare il protettore di tutti i mor-.
Venga dunque la morte e sia come e quando Dio vuole, naturale o violenta, di sfinimento o di crepacuore purché come i giusti possiamo dire:
Gesù G. M.