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[Lettera dattiloscritta su carta intestata della Piccola Opera della Divina Provvidenza – Tortona inviata al M. Rev.do Don Silvio Parodi. Indirizzata ai Parroci del percorso dei quattro Chierici pellegrini nel 1930]


Sera di sabato 19/7-930

Caro D Parodi,

già spedita a te oggi la lettera di presentazione ai Parroci con lettera a te e ad essi. Pel resto, riguardante S. Giacomo scriverò domani

Saluto tutti D Orione


Copia conforme lettera inviata ai Parroci del percorso. Benedico

Pregate per me

Sac. Orione d Div. Provv.za


Tortona, il 19 Luglio 1930


Molto Reverendo Signore e Fratello nel Signore.

La grazia e la pace di Gesù cristo siano sempre con noi! Mi voglia perdonare se oso rivolgermi al Suo buon cuore e venirla a pregare d’un opera di carità, benché a Lei sia sconosciuto.

Ecco di che si tratta: quattro Chierici di questa nascente Congregazione, detta: “La Piccola Opera della Divina Provvidenza”, mi hanno vivamente pregato perché avessi loro permesso di fare un pellegrinaggio a piedi, in umile spirito di mortificazione, da Roma ad Assisi, da Assisi alla Santa Casa di Loreto, e poi da Loreto al Santuario della Madonna della Guardia quì a Tortona.

Tutto ponderato, mi parve di dover accondiscendere, nella fiducia che ciò avrebbe giovato ad irrobustirli nello spirito e nel corpo, e a far scendere le benedizioni di Dio su questa umile Congregazione, che è nel suo formarsi, e che ha tanto, ma tanto bisogno che il Signore e la Madonna SS. La guardino, la prosperino, ma, sovra tutto, la coprano di misericordia e la tengano sempre umile e fedele ai piedi della S. Chiesa.

Sono quattro bravi figliuoli che fanno bene sperare, col Divino aiuto: tre studiano alla Università Gregoriana e uno al Seminario Pontificio Lateranense.

Si chiamano:  NICOLA LORENZO (Lombardo);

  CESARO ALBINO (Veneziano);

  SCOCCIA GIOVANNI (Abruzzese);

  CARRADORI GINO (Marchigiano);


portano documenti di identità personale e mia lettera di presentazione.

Penso che, facilmente, passeranno per codesta Parrocchia. Ora, se avessero a fermarsi, mi faccio ardito di raccomandarli umilmente alla carità di Vostra Signoria, qualora li vedesse bisognosi di qualche conforto.

Le sarò sempre grato di quanto Ella vorrà fare, e pregherò Iddio che La ricompensi in terra e poi in Paradiso.

Perdoni la mia libertà. Vivamente raccomandandomi alle Sue preghiere, voglia sempre avermi per obbl.mo e dev.mo Servo e fratello in Gesù Cristo e nella Santa madonna.

Sac.te Luigi Orione

Sep.re della Piccola Opera della Div. Provv.za



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